OTTOBRE 2022


“TESTIMONIARE IL TEMPO”
Opere di Denise Orrù
In mostra presso la

Giardiniera Reale del Circolo degli Artisti

22 Ottobre – 7 Novembre

Prenderà il via il 22 ottobre, alle 18, presso la Giardiniera Reale del Circolo degli Artisti in corso San Maurizio, 6, a Torino, la mostra “Testimoniare il tempo”, a cura di Angelo Mistrangelo. Circa 20 opere dell’artista Denise Orrù. La mostra sarà poiù visitabile, con ingresso gratuito, dal 24 ottobre al 7 novembre, dal lunedì al sabato dalle 15:30 alle 19:30.    Denise Orrù, torinese, ha frequentato l’Accademia Albertina ed è stata allieva della scuola di scultura di Riccardo Cordero e Luciano Massari.  Tre le sezioni delle opere in mostra. “Faccia da Putin” tratta la delicata fase storico-economica e sociale che stiamo attraversando. Vedendo un’immagine di Putin mentre calcia una palla, Denise Orrù ha seguito una suggestione che l’ha portata ad elaborare quel piccolo frammento. Il presidente russo “gioca” con la Terra, con il futuro dell’umanità. Le immagini diventano una elaborazione ironica, ma riflessiva. Sentimenti che si manifestano nelle opere attraverso il volto di una bambina che piange oppure una macchia nera sul panorama della storia russa riportando il Paese indietro di almeno un secolo. Una sorta di Dio che impone la propria volontà al mondo, autogiustificandosi mentre distrugge la vita di vittime innocenti.    La sezione “Autoritratto” comprende opere realizzate digitalmente con la rielaborazione di immagini sia a livello cromatico sia grafico anche con l’utilizzo del collage digitale. Nascono così composizioni a più strati.  Molto delicata e intimamente legata alla vita dell’artista la sezione “Rinascita”:  dedicata alla sua personale lotta contro la bulimia. Denise Orrù reinterpreta falsi miti di bellezza ed estetica, il dramma delle sensazioni di paura ed ansia che fanno sentire chi è colpito da questa malattia come una vittima annientata da un vorace mostro, simboleggiato da una bocca che quasi divora il mondo. Un moderno “Moloch” che attira e sé e divora l’anima della società contemporanea. L’artista inserisce in questa opera anche alcune immagini di sé. Soprattutto gli occhi: simbolo e interpreti dello sforzo fisico che viene associato alla bulimia. Tuttavia, l’opera “Pensiero debole. La Rinascita”, del 2014, celebra la lotta contro la malattia ma anche, e soprattutto, la vittoria su di essa: la rinascita.    Di Denise Orrù il critico d’arte Angelo Mistrangelo scrive: “Da sofferti silenzi e interiori rivelazioni emerge la misura espressiva di Denise Orrù, che trasforma il segno in simboli, il colore in vibrante denuncia e i volti in sequenze di profonde e indelebili testimonianze.
Attraverso un controllato e rigoroso intervento "digitale", l’artista manifesta una  eloquente e dolorosa inquietudine dinanzi ai disastrosi effetti della guerra tra Russia e  Ucraina. In questa apocalittica dimensione, Denise Orrù sottolinea il clima di una società isterica, percorsa da interiori e interiorizzate angosce, scandita dalle pagine di una coinvolgente storia per immagini e memorie, nel continuo e inesausto alternarsi delle emozioni e la spirituale ricchezza dei silenzi. Con l’impiego della digitalizzazione le composizioni diventano un momento di confronto e comunicazione, creando un dialogo con il pubblico e quanti individuano nella rappresentazione un’entità figurale fortemente connotata e straordinariamente vicina a questo nostro tempo.
Una visione lontana, la sua, da soluzioni artificiose o falsamente intellettuali, ma capace di raggiungere e trasmettere il senso dei percorsi della vita attraverso impressioni, sentimenti e una raffigurazione che è descrizione, diario intimo, liberazione.  Sino a prendere coscienza dell’affascinante universo della creatività, tra linguaggio e  tensione emotiva”.
Per ulteriori informazioni consultare il sito: www.deniseorru.art

by  Debora Bocchiardo

DENISE ORRU’

DA SOFFERTI SILENZI


“Sono chi ormai non è. Inutilmente 
sono stasera una perduta gente”.

Jorge Luis Borges (1)

Da sofferti silenzi e interiori rivelazioni emerge la misura espressiva di Denise Orrù, che trasforma il segno in simboli, il colore in vibrante denuncia e i volti in sequenze di profonde e indelebili testimonianze.

E attraverso un controllato e rigoroso intervento “digitale” l’artista, formatasi alla torinese Accademia Albertina di Belle Arti, manifesta una eloquente e dolorosa inquietudine dinanzi ai disastrosi effetti della guerra tra Russia e Ucraina, che emergono come una sorta di improvvisa apparizione di scuole sventrate, parchi abbandonati, ospedali “occupati” da civili e soldati mutilati.

In questa apocalittica dimensione, Denise Orrù sottolinea, con le tavole di “La faccia di Putin” e “Autoritratti”, il clima di una società isterica, percorsa da interiori e interiorizzate angosce, scandita dalle pagine di una coinvolgente storia per immagini e memorie, nel continuo e inesausto alternarsi delle emozioni e la spirituale ricchezza dei silenzi.

Per l’appuntamento nelle sale del  Circolo degli Artisti, presenta un “corpus” di lavori che rievocano l’invasione dell’Ucraina, con i palazzi ridotti in macerie, la popolazione in fuga e vagoni ferroviari stracolmi di una umanità in cerca di un possibile riparo e salvezza dalle bombe che devastano interi quartieri e rifugi e teatri. E sopra i villaggi abbandonati, campeggia risoluto il volto di Vladimir Putin, la sua espressione incombente, lo sguardo agghiacciante senza concessioni e ripensamenti.

Denise Orrù ne avverte tutta la complessità, il prepotente strapotere, la ferma decisione di schiacciare la popolazione di Kiev e, possibilmente, annientare ogni resistenza.

Il volto di Putin è ripetuto all’infinito, con pochissime e infinitesimali variazioni, mediante una innovativa, dinamica e singolare “tenica digitale”. Immagini, quindi, dalla sottile e insinuante energia, affiancate dal volto-teschio-vanitas di Putin, permeate dalla reale volontà di uno scontro mortale senza fine. Mentre affiora alla luce il viso di una giovane ragazza avvolto dalle fiamme: “occhi che mai vedrò di nuovo/ occhi di decisione…/ Sopravvivono gli occhi un tratto breve/ un tratto breve sopravvive il pianto” (Thomas Stearns Eliot 2).

Accanto alla lettura degli attuali eventi bellici, s’incontra una serie di opere-documento che parlano delle persone con disturbi alimentari (bulimia), che Denise Orrù ha combattuto strenuamente sino a serbarne solo un lieve ricordo, una tenue traccia, una pensiero ormai deliberatamente accantonato.

I suoi “Autoritratti” risolti con una minuziosa resa delle immagini, che sembrano antiche miniature e mosaici, uniscono volti e strutture geometriche che rinchiudono vicende, attese e dibattiti socio-esistenziali, che la mostra mette in evidenza con raffinata, preziosa e ferrea puntualità.

Con l’impiego della digitalizzazione le composizioni diventano un momento di confronto e comunicazione, creando un dialogo con il pubblico e quanti individuano nella rappresentazione un’entità figurale fortemente connotata e straordinariamente vicina a questo nostro tempo.

Una visione lontana, la sua, da soluzioni artificiose o falsamente  intellettuali, ma capace di raggiungere e trasmettere il senso dei percorsi della vita attraverso impressioni, sentimenti e una raffigurazione che è descrizione, diario intimo, liberazione.

Sino a prendere coscienza dell’affascinante universo della creatività, tra linguaggio e tensione emotiva.

 by Angelo Mistrangelo  


Mostra collettiva : PALAZZO LUCERNA DI RORÁ, BENE VAGIENNA (CN).

TITOLO : “Aspetti del contemporaneo tra tradizione e ricerca”.Curata da Gian Giorgio Massara e Angelo Mistrangelo, Circolo degli Artisti. 


Mostra collettiva ospitata presso PALAZZO BIRAGO DI BORGARO, sede della Camera di Commercio, Torino.Via Carlo Alberto 16, Torino


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